Ogni giorno vengono risolti enigmi all'interno dei laboratori autoptici di tutto il mondo grazie al lavoro di un gruppo di detective medici altamente qualificati, noti come patologi forensi. Questi scienziati hanno il compito di svelare le cause di morti poco chiare, inaspettate o comunque sospette, scoprendo crimini e chiarendo, di conseguenza, sinistri dubbi.
Eppure, troppo spesso i valutatori sinistri Vita non hanno una comprensione adeguata di questa complessa disciplina. La padronanza della scienza della patologia forense può aiutare gli assicuratori a determinare meglio se il meccanismo, il momento e le modalità di un decesso sono in linea con i termini e le condizioni di una polizza assicurativa.
Comprendere l'ambito di applicazione
Questo viaggio inizia con la comprensione dello scopo - e dei limiti - del ruolo del patologo nelle indagini su una morte sospetta o misteriosa. I patologi forensi lavorano a stretto contatto con le forze dell'ordine e i medici legali per raccogliere ed esaminare le prove relative alle indagini, utilizzando una formazione specialistica in settori quali tossicologia e balistica e analizzando prove di tracce, solitamente non visibili a occhio nudo, o prove biologiche come sangue, saliva o sudore.
Durante un'autopsia i patologi forensi raccolgono, esaminano e conservano le prove per determinare i fattori che hanno contribuito alla morte di una persona. Possono anche aiutare ad identificare il corpo utilizzando tecniche come l'esame delle impronte dentarie, delle impronte digitali e del DNA. Le loro analisi possono aiutare gli assicuratori e i funzionari delle forze dell’ordine a districarsi tra i complessi casi di morte.
La scienza forense è impressionante ma imperfetta. A differenza delle popolari rappresentazioni hollywoodiane nei film gialli e nelle fiction poliziesche come "CSI: Crime Scene Investigation", questi medici detective non sempre riescono a catturare il criminale o a giungere a conclusioni chiare sull'esistenza di un crimine. I patologi forensi devono basarsi su prove fisiche che non sempre sono disponibili o sufficienti. Inoltre, durante le indagini, devono farsi strada tra complesse considerazioni tecniche, legali ed etiche che talvolta impediscono loro di ottenere risultati rapidi o definitivi.
In effetti, le indagini sui decessi sospetti possono protrarsi a lungo e questo, a volte, può essere frustrante per gli assicuratori che cercano di valutare tempestivamente se un sinistro sia indennizzabile o meno. È importante sottolineare che gli assicuratori possono basarsi anche su altre prove per valutare i sinistri per morte complessa, tra cui: le cartelle cliniche, le dichiarazioni dei testimoni, i rapporti di polizia e qualsiasi altra documentazione relativa alle circostanze dell’evento.
In che modo le intuizioni della scienza forense possono aiutare le indagini sui sinistri
Alla luce di questi limiti, quando è opportuno che i liquidatori dei sinistri si rivolgano alla scienza forense? I patologi forensi svolgono un ruolo importante nella distinzione tra morti naturali, accidentali e intenzionali in cinque aree principali:
Esempi
Sinistro derivante da caduta sospetta
Un uomo è stato trovato morto sul marciapiede, sotto un grattacielo. L'ipotesi iniziale era che si trattasse di un tragico incidente. Tuttavia, a causa della natura delle lesioni e delle incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni, è stato chiamato un patologo forense per effettuare un'autopsia. Il patologo ha riscontrato fratture multiple, incompatibili con una semplice caduta e segni di lotta sul corpo. Attraverso un esame meticoloso e l'analisi di esperti, il patologo forense ha concluso che non si trattava di morte accidentale, bensì di omicidio.
Causa di morte sconosciuta
Un uomo di mezza età è stato trovato senza vita nella sua abitazione. Si è sospettato un suicidio, poiché la famiglia ha indicato che soffriva di depressione da molti anni e che usciva raramente di casa. Durante l'autopsia, il patologo forense ha notato una particolare tipologia di lividi sul corpo e ha condotto un'analisi dettagliata per determinarne l'origine. L'esame tossicologico non ha rivelato la presenza di droghe, alcol o veleni nel corpo che potessero far sospettare il suicidio. Le analisi del sangue e dei tessuti hanno rivelato che il deceduto era affetto da mieloma multiplo in stadio avanzato, il che spiegava la presenza di lividi. A causa del suo stile di vita solitario, non si era rivolto al medico per i suoi sintomi.
Annegamento accidentale
Una giovane donna è stata trovata morta in un lago dopo una giornata di attività ricreative in acqua. Inizialmente la causa del decesso era stata attribuita all’annegamento, ma le testimonianze contrastanti e le ferite insolite, hanno portato a richiedere l’intervento di un patologo forense per approfondire l’indagine. Il patologo ha scoperto sul corpo della donna deceduta segni compatibili con una lotta. Combinando queste prove con i risultati dell'esame tossicologico, che hanno rivelato alti livelli di una sostanza sedativa, il patologo ha stabilito che la donna era stata drogata prima di essere vittima di un omicidio, escludendo, quindi, l'annegamento accidentale.
Questi casi di studio illustrano il ruolo fondamentale dei patologi forensi nel determinare la natura della morte e nel distinguere tra morti naturali, accidentali e intenzionali. La loro esperienza nell'esaminare il cadavere e nell'interpretare le prove fisiche rinvenute sul corpo e sulla scena in cui è avvenuto il decesso è essenziale per far emergere la verità che si cela dietro a casi di morte complessi.
Per saperne di più
PODCAST: I patologi forensi esercitano una professione poco conosciuta ma essenziale. Per saperne di più su cosa significhi lavorare fianco a fianco con la morte, sintonizzatevi sul Podcast di RGA Take10 Patologia forense con il professor Blumenthal.